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Non vuoi pagare la Tares? Adotta un cane!

Non vuoi pagare la Tares? Adotta un cane!

Sentiamo spesso inviti e appelli da parte dei media e della pubblica amministrazione all’adozione dei cani ospitati (ma spesso purtroppo sarebbe più corretto dire “detenuti”) nei canili comunali. Appelli che il più delle volte cadono nel vuoto tanto da far ritenere a più di qualcuno che non ci sia un vero interesse a risolvere il problema del sovraffollamento dei canili e del randagismo in generale.

Per questo va elogiata l’iniziativa dell’ amministrazione comunale di Avellino che ha deciso di passare dagli appelli ai fatti e di promuovere concretamente l’adozione dei cani alloggiati nella struttura comunale, concedendo un incentivo economico a chi deciderà di accogliere nella sua famiglia un “orfanello” del canile. In particolare, sarà riconosciuto a chi vorrà adottere un cane, un contributo annuale pari all’imposta sui rifiuti (prima Tarsu, oggi Tares, l’anno prossimo pare si chiamerà Tari… bah) fino ad un massimo di 700 Euro all’anno.

Non sarà forse la soluzione di ogni problema economico familiare ma si tratta indubbiamente di un passo concreto e apprezzabile che spicca nella giungla di parole a cui raramente seguono i fatti a cui siamo purtroppo ormai abituati quando si parla di politica e di pubblica amministrazione.

canile

Da segnalare poi, che questa iniziativa non è isolata, ma segue l’esempio di altre città italiane ( Lecce o Teramo per citarne due ma fortunatamente ce ne sono altre) che hanno percorso la stessa strada.

Va senz’altro considerato anche la lungimiranza di  quella che a prima vista potrebbe sembrare una spesa ulteriore per le disastrate casse comunali italiane,  ma che invece si rivelerà sicuramente un buon investimento  in quanto adottare un animale, oltre al bene che si fa a lui (e alla famiglia che lo adotta) costituisce  sicuramente un considerevole sgravio si spese (sanitarie, alimentari e logistiche) per il comune.

In conclusione non ci resta che sperare che l’esempio di queste “mosche bianche” possa diventare una regola generale o perlomeno indicare una strada che scuota l’immobilismo e le difficoltà burocratiche che tante volte scoraggiano anche i più generosi a percorrere la strada dell’adozione canina.

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